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Il Cervello: una Registrazione del Passato o la Mappa per il Futuro?





Dr. Joe Dispenza

Tutto ciò che ci fa crescere, il "tu" e il "me" - i nostri pensieri, i nostri sogni, i nostri ricordi, le nostre speranze, le nostre fantasie segrete, le nostre paure, le nostre abilità, le nostre abitudini, i nostri dolori e le nostre gioie - sono incisi nel lavoro reticolare vivente di 100 miliardi di cellule cerebrali. 
Se impari anche solo un po 'di informazioni oggi, le minuscole cellule cerebrali creeranno nuove connessioni tra loro e chi "tu" sei sarà alterato.

6 Storie che Ti Mostreranno il Potere della Mente di Guarirti.





La Dott.ssa Lissa Rankin, è un medico specializzato in medicina mente-corpo, è fondatrice del "Whole  Health Medicine Institute" programma di formazione per medici e operatori sanitari. 
È l'autrice del bestseller "La Mente Supera la Medicina"-la  prova scientifica che si può guarire se stessi . 
Lei è in missione per guarire l'assistenza sanitaria dando nel mentre la possibilità di guarire se stessi.

La Dott.ssa Rankin dice:
"Il mio libro La Mente Supera la Medicina, è pieno di dati scientificamente comprovanti che la mente può guarire o danneggiare il corpo. 
Ma i dati possono essere asettici, e, talvolta, ciò che risuona più profondamente nelle nostre anime sono le storie.  
Ho quindi intenzione di raccontarvi alcune storie vere che vi dimostreranno come potentemente la mente influisce sulla fisiologia".

1) Il Signor Wright.
Come riportato da Bruno Klopfer nel "Journal of Projective Techniques" nel 1957, il Dr. West stava trattando il signor Wright, che aveva un cancro avanzato chiamato linfosarcoma. 
Tutti i trattamenti avevano fallito, e il tempo stava per scadere. 

Il collo del signor Wright, il torace, l'addome, le ascelle e l'inguine erano pieni di tumori delle dimensioni di arance, la milza e il fegato erano ingrossati e il suo cancro stava causando il riempimento del suo petto con due litri di liquido lattiginoso ogni giorno, che doveva essere drenato in modo che lui potesse respirare. 
Il dottor West non si aspettava che durasse una settimana.

Il signor Wright voleva disperatamente vivere, e appese la sua speranza in un nuovo promettente farmaco chiamato Krebiozen. Pregò il suo medico di trattarlo con il nuovo farmaco, ma il farmaco veniva offerto solo in studi clinici alle persone che si credeva avere almeno tre mesi di vita. 
Il signor Wright era troppo malato per qualificarsi.

Ma il signor Wright non si arrese. 
Conoscendo l'esistenza del farmaco e credendo che questo sarebbe stato la sua cura miracolosa, tormentò il suo dottore fino a quando il Dr. West a malincuore cedette e gli iniettò il Krebiozen di Venerdì.

Con suo grande shock, il seguente Lunedi, il Dr. West trovò il suo paziente fuori dal letto  a camminare. 
Le masse tumorali di Mr. Wright   si erano sciolte come "palle di neve su una stufa calda” ed erano metà della loro dimensione originale. 
Dieci giorni dopo la prima dose di Krebiozen, il signor Wright lasciò l'ospedale, libero dal cancro.

Il signor Wright lodò il Krebiozen come una medicina miracolosa per due mesi, fino a quando la letteratura scientifica iniziò a comunicare che il Krebiozen non sembrava essere efficace. 

Il Signor Wright, credendo in ciò che aveva letto, cadde in una profonda depressione, e il suo cancro tornò.

Questa volta, il dottor West, che veramente voleva contribuire a salvare il suo paziente, decise di giocare d'astuzia.

Così disse al signor Wright che alcune delle forniture iniziali del farmaco si erano deteriorate durante il trasporto, e questo le aveva rese meno efficaci, ma che aveva un nuovo lotto ad alta concentrazione, Krebiozen ultra-puro, che avrebbe potuto dargli. (Naturalmente, questa era una sfacciata bugia.)

Il Dr. West quindi iniettò il signor Wright con nient'altro che acqua distillata. 
E una cosa apparentemente miracolosa accadde di nuovo. I tumori si sciolsero, il fluido nel suo petto scomparve, e il signor Wright si sentì ancora una volta alla grande per altri due mesi.

Poi l'American Medical Association fece esplodere la notizia  che uno studio nazionale sul Krebiozen aveva dimostrato che il farmaco era assolutamente inutile. 
Questa volta, il signor Wright perse tutta la fiducia nel suo trattamento. 
Il suo cancro si ripresentò, e lui morì due giorni dopo.

2) Personalità multiple con vari problemi di salute.
Anthony Robbins nel suo libro  Potere Illimitato, descrive un caso di un paziente psichiatrico con una doppia personalità. 
Uno dei suoi personaggi era diabetico, mentre un altro non lo era. 
I suoi zuccheri nel sangue erano normali quando era nella sua personalità non diabetica, ma poi, quando si spostava nel suo alter ego diabetico, i suoi zuccheri nel sangue aumentavano, e tutte le prove mediche dimostravano che era diabetico. 
Quando la sua personalità  tornava alla controparte non diabetica, i suoi zuccheri nel sangue si normalizzavano.

Lo psichiatra Bennett Braun, descrive il caso di Timmy, che aveva anche lui personalità multiple. 
Una personalità era allergica al succo d'arancia, e quando questa personalità beveva succo d'arancia, Timmy si riempiva di vesciche. Tuttavia, un'altra personalità beveva succo d'arancia senza complicazioni. 
Se la personalità allergica era nel bel mezzo di un attacco di allergia e si spostava di nuovo alla personalità non allergica, l'orticaria scompariva immediatamente.

3) Anita Moorjani.
Nel suo libro "Morendo ho ritrovato Me stessa", Anita Moorjani racconta la storia di come nel 2006 si trovasse allo stadio terminale del cancro che le era stato diagnosticato nel 2002.

Secondo i medici le restavano ormai solo poche ore di vita. 
Il suo corpo era completamente devastato dal cancro. Pesava solo 37 kg. e respirava con un tubo infilato nel naso. 

Il 2 Febbraio 2006 i suoi organi smisero di funzionare, era in coma. Nonostante ciò era consapevole di tutto ciò che avveniva intorno a lei. Si sentiva libera, leggera e non provava più dolore.

In quel momento Anita ha vissuto la classica esperienza della “luce bianca” che molte altre persone che hanno vissuto un'esperienza di pre-morte hanno descritto. 
Come si spostava verso l'altro lato, era in grado di guardare dall'alto in basso i suoi cari, anche se alcuni di loro non erano nella stessa stanza con lei. 

Capì perché le era venuto il cancro e a cosa era collegato. 

Poi le fu detto che aveva una scelta. Poteva rimanere nella luce bianca e lasciare il suo corpo, o poteva tornare indietro e condividere la sua storia con gli altri. 

Non voleva tornare. Il suo corpo aveva provato molto dolore, e la sua anima aveva sofferto. 
Ma le fu detto che se fosse tornata, il suo cancro sarebbe guarito. Anita credette  a quello che le era stato detto, e si sentì chiamata a tornare in modo che potesse condividere la sua esperienza.

Il cancro di Anita sparì nel giro di alcune settimane. 
Tutto questo è accaduto sotto la cura dei suoi medici disorientati, che hanno documentato la sua remissione spontanea. 

4) Finta chirurgia guarisce dolore toracico.
In passato, la legatura dell'arteria mammaria interna al petto era considerata un trattamento standard per l'angina. 
Il pensiero era che, se si bloccava il flusso di sangue attraverso l'arteria mammaria interna al petto, si deviava più sangue al cuore e si alleviavano i sintomi che le persone sperimentano quando non si riceve sufficiente flusso coronarico.

I chirurghi hanno eseguito questa procedura per decenni, e quasi tutti i pazienti hanno avuto un miglioramento dei loro sintomi. 
Ma hanno davvero risposto alla legatura dell'arteria mammaria interna? O sono stati i loro corpi a rispondere alla convinzione che l'intervento sarebbe utile?

In una missione per scoprire la risposta, uno studio ha confrontato pazienti con angina che hanno avuto la legatura delle loro arterie mammarie interne, con pazienti che hanno subito un intervento chirurgico durante il quale è stata fatta  un'incisione sulla parete toracica, ma l'arteria in sé non è stata legata. 
Quello che è successo? 
Il 71% di quelli sottoposti a finta chirurgia è migliorato, mentre solo il 67% di coloro che hanno avuto il vero intervento chirurgico sono migliorati.

5) La mente influenza la crescita dei capelli.
Il 30% dei pazienti che ha pensato che stava ricevendo la chemioterapia, ma ha ricevuto in realtà sempre nient'altro che soluzione salina, ha perso i capelli. 
E agli uomini calvi negli studi della Rogaine, (prodotto per la ricrescita dei capelli) che stavano comprando solo pillole di zucchero sono cresciuti i capelli. 
Potere della mente.

6) Stamatis Moraitis.
Stamatis Moraitis era un veterano di guerra greco che viveva negli Stati Uniti quando gli fu diagnosticato un cancro terminale ai polmoni e detto che aveva solo 9 mesi di vita. 

Gli fu offerto un trattamento aggressivo, ma dopo che 9 medici gli assicurarono che non era possibile salvargli la vita, decise di salvare il suo denaro, rifiutare il trattamento, e spostarsi con la moglie  nella sua terra natia Ikaria, un'isola greca dove poteva essere sepolto con i suoi antenati in un cimitero che si affaccia sul Mar Egeo.

Lui e sua moglie si trasferirono in una piccola casa con una vigna insieme ai suoi genitori anziani. 
Quando i suoi amici seppero che Stamatis era tornato a casa, si presentarono con bottiglie di vino, libri e giochi da tavolo per intrattenerlo e fargli compagnia. 
Stamatis piantò le verdure in un giardino, prendeva il sole, assapora l'aria salata, e si gustava il suo amore per la moglie.

Passarono sei mesi, e non solo lui non morì, ma in realtà si sentiva meglio che mai.

Iniziò a lavorare nella vigna incustodita durante il giorno, rendendosi utile, e la sera, giocava a domino con gli amici. 
Faceva molti pisolini,  trascorreva molto tempo all'aria aperta e raramente guardava un orologio. 

A un certo punto, 25 anni dopo la diagnosi, Stamatis tornò negli Stati Uniti per chiedere ai suoi medici che cosa era accaduto. 
A quanto pare, i medici erano tutti morti. 
Stamatis  è morto  a Ikaria all'età di 102 anni.

La Dott.ssa Rankin conclude:
"Io ho zero attaccamento a convertire gli scettici della medicina mente-corpo in credenti. Sono solo uno scienziato curioso che non può ignorare l'evidenza che la mente è più potente di ciò che abbiamo ancora capito".


RiccaMente





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Epigenetica - Ambiente e Credenze Influenzano i Geni.


bruce-lipton-la-mente-è-più-forte-dei-geni

"Quando avevo sette anni, guardai per la prima volta attraverso la lente di un microscopio un minuscolo protozoo.

Nella mia mente innocente di bambino vedevo quel minuscolo organismo vivente non come una cellula, ma come una persona microscopica, un essere senziente e pensante".

Così è iniziata la passione di Bruce Lipton per la Biologia e l'Epigenetica che è lo studio dei meccanismi molecolari per mezzo dei quali l'ambiente controlla l'attività dei geni.

Oggi è un Biologo Cellulare, autorità mondiale per quanto concerne i legami tra scienza e comportamento.


Secondo Bruce Lipton il vero Segreto della Vita non si trova all'interno del nostro DNA ma piuttosto all'interno dei meccanismi della membrana cellulare.


Ogni membrana cellulare ha dei recettori che raccolgono vari segnali ambientali e questo meccanismo controlla la lettura dei geni all'interno delle cellule.
 Le cellule possono scegliere se leggere o non leggere il programma genetico a seconda dei segnali che ricevono dall'ambiente esterno.
Aver ereditato il "programma" di una malattia, non significa essere destinati ad averla.
L'attivazione di quei particolari geni è principalmente determinata dai propri pensieri, emozioni, percezioni e credenze.

Irv Konigsberg fu uno dei primi biologi cellulari a padroneggiare l'arte di clonare le cellule staminali.
Lipton dice che fu lui a trasmettergli nel 1967 una grande "perla di saggezza".


"Mi disse che quando una cellula messa in una coltura è sofferente, per scoprirne la causa bisogna osservare prima di tutto l'ambiente e non soltanto la cellula.

Ho verificato infinite volte la saggezza contenuta nel consiglio di Irv. 
Quando fornivo un ambiente sano alle mie cellule, prosperavano; quando l'ambiente era meno che ottimale, stentavano.
Mettendo a posto l'ambiente, le cellule malate si riprendevano".


Anche se gli scienziati hanno collegato diversi geni a diverse malattie e tratti, hanno raramente trovato che un solo gene sia la causa di una particolare malattia o tratto. 
Lipton sottolinea che le malattie che sono il flagello di oggi - diabete, cancro e malattie cardiache - non sono il risultato di un singolo gene ma di complesse interazioni tra più geni e fattori ambientali. 


Anche le credenze giocano un ruolo importante sull'attivazione dei geni. 

In un articolo apparso su "Science" si raccontava un aneddoto riguardante Robert Koch, medico tedesco del XIX secolo, che insieme a Pasteur creò la teoria dei germi.
La teoria dei germi sostiene che i batteri e i virus sono la causa delle malattie.
Oggi questa teoria è ampiamente condivisa ma all'epoca di Koch era più controversa.


Uno dei critici di Koch era fermamente convinto che la teoria fosse errata e, per dimostrare questa sua convinzione, bevette un bicchiere d'acqua contaminata con il vibrio cholerae, il batterio ritenuto da Koch la causa del colera.

Con stupore di tutti l'uomo rimase perfettamente immune dal virulento agente patogeno.

L'articolo di Science pubblicato nel 2000, dopo aver descritto il fatto afferma : 
"Per ragioni inspiegabili non accusò alcun sintomo, ma ciò nonostante aveva torto".
Nessuno "osò pensare" che fosse stata la sua ferma convinzione a renderlo immune.


Invece di cercare di scoprire in che modo riuscì a rimanere immune, gli scienziati accantonano con superficialità questa e altre imbarazzanti eccezioni caotiche che rischiano di mettere in crisi le loro teorie correnti.

Allo stesso modo la scienza afferma perentoriamente che il virus HIV causa l'AIDS, ma non ha idea del motivo per cui molti individui infettati dal virus per decenni non manifestano mai la malattia. 

Ancora più stupefacente è la realtà dei malati di cancro che hanno sperimentato una remissione spontanea.


Poiché queste remissioni escono dai confini della teoria convenzionale, la scienza ignora semplicemente il fatto che si verifichino.

Le remissioni spontanee vengono liquidate come delle inspiegabili eccezioni  rispetto alle verità correnti, o semplicemente come diagnosi sbagliate.


Tuttavia il legame tra mente e geni è reale.

Dice Bruce Lipton:

"Le ricerche finanziate dalle case farmaceutiche, e le campagne dei media, rafforzano la convinzione che i geni controllano la nostra vita, rendendoci vittime che hanno bisogno del loro salvataggio.Tuttavia  più persone diventano consapevoli e hanno la conoscenza di avere il potere di essere responsabili per la propria vita, più facile sarà per tutte le persone prenderne coscienza. Come suggerisce anche la teoria del campo morfogenetico di Rupert Sheldrake, quanto più queste informazioni vengono immesse nel campo tanto più facile sarà per le persone divenirne consapevoli".




Il DVD "Le Basi della Biologia delle Credenze"  contiene le più importanti conferenze di Bruce Lipton ed è suddiviso in tre parti :
  • Biologia della Percezione.
  • Psicologia del Cambiamento, con l'intervento del Dr. M.Williams creatore della tecnica PSYCH-K.
  • Il Potere dell'Amore - educazione consapevole dei figli.

Nel percorso di queste conferenze attraverso la scienza dell'Epigenetica, viene mostrato come l'ambiente, le credenze e il pensiero influenzino i nostri geni.




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Le Basi della Biologia delle Credenze
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Il Cofanetto contiene i seminari: Biologia della Percezione - Psicologia del Cambiamento - Il Potere dell'Amore.


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La Biologia Delle Credenze.
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Vedi con il Tuo Cervello in Base a ciò che Credi.



Non credo ai miei occhi !
Lo hai mai detto ?
Se lo hai detto...beh ...avevi ragione!

In effetti gli occhi non vedono
Sono semplicemente lenti che trasmettono informazioni alla corteccia visiva del cervello, ed è solo lì che vediamo.

Sarebbe quindi più corretto dire:
"l'ho visto con il mio cervello" piuttosto che "l'ho visto con i miei occhi".

Quando guardiamo fuori dalla finestra, pensiamo di vedere un'immagine con i nostri occhi, tuttavia non è così che funziona.
Vediamo l'immagine creata nel cervello.
L'occhio è responsabile della trasformazione della luce in un segnale elettrico per mezzo delle cellule nella retina.

Questo segnale elettrico raggiunge il centro della visione nel cervello. I segnali creano la visione che vedi quando guardi fuori dalla finestra.
In altre parole i luoghi che vedi sono creati nel tuo cervello.

Inoltre l'immagine registrata sulla retina è bidimensionale e capovolta.
Una persona che guarda un bambino giocare con una palla, in realtà non lo vede con i suoi occhi.
Gli occhi sono responsabili solo per la consegna della luce alla parte posteriore degli occhi.
Quando la luce raggiunge la retina, una versione rovesciata e bidimensionale si forma sulla retina.

Successivamente questa visione del bambino è trasformata in una corrente elettrica che viene poi trasmessa alla corteccia visiva, nella parte posteriore del cervello, dove vediamo la figura del bambino, perfettamente in tre dimensioni.

Ma ciò che è più interessante è questo :

Lungo la strada dagli occhi alla corteccia visiva, i lobi temporali modificano e ricostruiscono fino al 50% e più della "luce" o "informazioni" percepite dagli occhi.

Karl Pribram, neurofisiologo dell'Università di Stanford, dice:

"Meno del 50% di ciò che vediamo si basa sulle informazioni che che entrano dai nostri occhi.
Il restante 50% e più è ricostruito dalle nostre aspettative di ciò a cui il mondo dovrebbe somigliare (e forse da altre fonti come i campi di realtà). 
Gli occhi possono essere gli organi visivi, ma è il cervello che vede ".

I nostri occhi hanno un punto cieco dove il nervo ottico connette l'occhio al centro della retina.
Noi non possiamo vedere nulla con quella parte dell'occhio. Tuttavia il cervello "tesse" l'immagine insieme alle informazioni disponibili e  "riempe il buco".

Così, in realtà quello che crediamo di vedere è ciò che vediamo.
I "buchi" vengono riempiti in base alle aspettative di quello che c'è da vedere e in base alle credenze radicate.
Questa parte costituisce oltre il 50% delle immagini che in realtà vediamo.

Poiché le informazioni raccolte dai tuoi occhi sono redatte dal cervello secondo il tuo sistema di credenze radicate, gran parte di quello che realmente vedi è determinato da ciò che tu credi nel profondo essere vero.

E, naturalmente, poiché vedi ciò che credi, istantaneamente credi a quello che vedi perché supporta il tuo sistema di credenze che ha determinato quello che hai visto in primo luogo.

Si tratta di un ciclo auto-rinforzante, ed è vizioso finché si basa su credenze di negatività, di essere impotente, di essere povero, di sentirsi in colpa e così via.

Le immagini che vediamo sono copie nei nostri cervelli degli oggetti che esistono al di fuori di noi, ricostruite in base a ciò che abbiamo nel subconscio come credenze.

 Non potremo mai conoscere gli originali di queste immagini.

Per esempio, quando dai un'occhiata alla stanza in cui ti trovi, ciò che vedi non è la stanza al di fuori di te, ma una copia della stanza che esiste nel tuo cervello.  Non sarai mai in grado di vedere la stanza originale con i tuoi organi di senso.

Se le tue credenze sono prevalentemente positive, ciò che vedrai sarà molto più bello rispetto a chi ha credenze negative, pur guardando la stessa immagine.

Questo è importante perché tutto ciò si riflette sul tipo di esperienze che andrai a vivere.

Si possono consapevolmente provocare cambiamenti biologici significativi nel cervello.
Quando il cervello cambia, cambiano le percezioni e quando le percezioni cambiano, cambiano anche le credenze.

Quando le credenze cambiano, cambiano anche le percezioni. 
Anche questo è un ciclo auto-rinforzante, ma in positivo.

Quindi se si interviene sulle proprie credenze, la "percezione" della realtà esterna,e quindi delle esperienze che si andranno a vivere, seguirà automaticamente.

Un modo per intervenire sulle proprie credenze, sono le affermazioni. 
Suggerendo nuovi concetti a voi stessi e quindi al vostro subconscio, il cervello verrà "rimappato", cioè si formeranno delle nuove connessioni neurali, un nuovo programma, che determinerà il nuovo modo di percepire la realtà.




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Possiamo Compiere Miracoli Cambiando le nostre Credenze?



modificare-credenze

Assistere ad un "miracolo" può essere vantaggioso o svantaggioso a seconda delle nostre credenze.
Per alcuni l'evento miracoloso al quale hanno assistito o del quale sono venuti a conoscenza, è assolutamente irraggiungibile, ( a me non succederà mai...), e quindi depotenziante.


Per altri invece può avere esattamente l'effetto opposto, ( se è successo a lui/lei può succedere anche a me), un effetto potenziante che incrementa il proprio potere.
Anche se il miracolo in sé può non essere compreso, ciò che è importante è che un altro essere umano ha appena fatto qualcosa che ritenevamo impossibile.


LA STORIA DI ROGER BANNISTER.


Il 26 Luglio 1852, Charles Westhall, stabilì il record per la corsa di un miglio, riportando il tempo di 4 minuti e 28 secondi. 
Il record rimase imbattuto per altri sei anni. Successivamente, tra la fine dell'800 e i primi del '900, si ottennero dei miglioramenti molto ridotti.

Per più di un secolo infatti, si era creduto, che semplicemente gli esseri umani non fossero fisicamente in grado di coprire a piedi la distanza di un miglio in meno di quattro minuti.
Questo tipo di impresa era catalogata come "impossibile".

Ma, il 6 Maggio del 1954, per la prima volta nella storia, il corridore britannico Roger Bannister, compì il "miracolo".
In una pista di Oxford, egli percorse un miglio in 3'59"4.

Sebbene ci fossero voluti 102 anni affinché Bannister infrangesse il record, meno di otto settimane dopo il record fu nuovamente battuto.

Infatti, una volta infranto il limite apparentemente invalicabile dei quattro minuti, era stata infranta la credenza che fosse impossibile farlo.
Le convinzioni di altre persone divennero libere di esplorare nuovi limiti. 

Ma come ha fatto Bannister a far crollare questa credenza?

Bannister usò semplicemente la logica.
Il suo record allora era di 4'1".
Realizzò che per battere il record doveva semplicemente correre due secondi più veloce di quanto sapesse già fare.
Da questo punto di vista l'impresa sembrò subito più che fattibile.
La prima barriera mentale a crollare fu proprio la sua. 
Così batté il record, e, a catena, altri atleti entrarono nel nuovo ordine di idee.
L'impossibile era diventato possibile sotto gli occhi di tutti.
Questa è una delle storie che dimostra che  alla base di tutto ci sono le nostre credenze

Anche il credere fermamente in una figura "autoritaria" come un medico o un "guaritore", può  favorire il "miracolo".


Se io credo fermamente, senza ombra di dubbio,  che una tale persona o un tale medicinale abbiano il potere di guarirmi, questo è esattamente ciò che accadrà.


Uno studio della Baylor School of Medicine pubblicato nel 2002 sul New England Journal of Medicine, ha valutato gli interventi chirurgici su pazienti affetti da gravi dolori alle ginocchia.


BRUCE MOSLEY
Il principale autore dello studio, il Dr. Bruce Mosley, disse: " Tutti i bravi chirurghi sanno che in chirurgia l'effetto placebo NON esiste".


Fu quindi compiuto un esperimento per stabilire se fosse effettivamente così.


I pazienti con problemi alle ginocchia furono divisi in tre gruppi.


Nel primo, Mosley raschiò la cartilagine del ginocchio danneggiata.


Nel secondo, mise a nudo l'articolazione eliminando del materiale ritenuto la causa dell'infiammazione.


Il terzo gruppo fu sottoposto, ad insaputa, ad un  finto intervento. 
Il paziente venne anestetizzato localmente. Mosley fece tre incisioni di routine e parlò ed agì come avrebbe fatto durante un vero intervento, spruzzò persino dell'acqua salata per simulare i suoni del lavaggio del ginocchio.
Dopo quaranta minuti, ricucì le incisioni come se avesse completato l'intervento


Ai tre gruppi venne prescritta la stessa terapia postoperatoria, compreso un programma di rieducazione.


I risultati furono SORPRENDENTI.
Il "gruppo placebo" infatti migliorò ESATTAMENTE come gli altri due, conseguenza del fatto che credeva di aver subito un vero intervento.
Mosley commentò così : 
"La mia abilità di chirurgo non ha svolto alcun ruolo su questi pazienti. L'intero beneficio dell'intervento chirurgico è dovuto all'effetto placebo".
I notiziari televisivi dimostrarono i sorprendenti risultati mostrando i pazienti del "gruppo placebo" mentre facevano cose che affermavano di non poter fare prima "dell'intervento chirurgico".


I pazienti ignorarono di aver subito un finto intervento per ben due anni.

Tim Perez, che prima dell'intervento doveva camminare appoggiandosi ad un bastone, riprese a giocare a basket con i nipoti.
Intervistato al Discovery Health Channel, disse: 
"In questo mondo tutto è possibile se vi applicate la mente. Io so che la mente può davvero fare miracoli".
L'altra faccia della medaglia è l'effetto NOCEBO, ovvero le suggestioni negative nella quale la mente si intrattiene.
La diagnosi più o meno incoraggiante di un medico, può essere a volte determinante per il paziente.


Nel 2003 il Discovery Health Channel, riportò la storia di un medico, Clifton Meador, che nel 1974, diagnosticò un tumore ad un suo paziente.


L'uomo fu curato per quel tipo di tumore, ma tutti nella comunità medica "sapevano" che il tumore si sarebbe ripresentato.
Tutti i medici in pratica pensavano che fosse spacciato. 


Alcune settimane dopo la diagnosi, l'uomo morì.
La sorpresa arrivò dopo la morte dell'uomo, quando l'autopsia rilevò che non c'era traccia del cancro che tutti ritenevano responsabile della sua morte.


Meador disse: 
"Io ero convinto che avesse il cancro, lui era convinto di avere il cancro, tutti intorno a lui erano convinti che avesse il cancro.... Sono stato forse io a toglierli la speranza?"
Ciò che alla fine risulta evidente, è che le nostre credenze determinano la nostra realtà.
Le nostre credenze possono salvarci la vita o condannarci.
Le nostre credenze posso favorire o escludere il "miracolo". 

"Tendiamo a sperimentare nella vita ciò con cui ci identifichiamo attraverso le nostre credenze". 
Gregg Braden

"Quello che impedisce agli uomini di vivere i miracoli, è la difficoltà come Coscienza di CREDERE nei miracoli".
Fabio Marchesi

                                                                                         

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SE INCONTRI UN LEONE SEI SPACCIATO...OPPURE NO !

Kevin Richardson è un comportamentista animale autodidatta. Passa la maggior parte del suo tempo con alcuni degli animali più pericolosi che l'uomo conosca. 
Richardson è fermamente convinto che le credenze e le convinzioni che abbiamo rispetto a certi animali, determinino il tipo di rapporto che si può avere con loro.



Naturalmente le convinzioni devono essere autentiche, in caso contrario è fortemente sconsigliato dormire con i leoni come fa lui!

Alcuni anni fa, lessi di un famoso ipnotizzatore il quale diede una suggestione ad una persona che consisteva nel farle credere che i leoni erano suoi amici e che non ne aveva paura. 
Poi la persona, sotto ipnosi, venne fatta entrare in una gabbia di leoni.


Fortunatamente per lui (e anche dell'ipnotizzatore), i leoni reagirono in maniera assolutamente pacifica nei riguardi dello sconosciuto presente nella gabbia che fra l'altro pare fosse perfettamente a suo agio.


Questo esperimento, per quanto scellerato possa essere, dimostra ciò che sostiene Richardson, e cioè che sono le nostre idee  e le nostre credenze a riguardo che determinano il tipo di rapporto con l'animale o, come dice Gregg Braden:

"Tendiamo a sperimentare nella vita ciò con cui ci identifichiamo attraverso le nostre credenze".

Le credenze possono essere modificate o guarite. 
Nel libro "La Guarigione Spontanea delle Credenze" viene spiegato come fare in modo molto chiaro.
I leoni però lasciamoli a Kevin!


Kevin Richardson  ama moltissimo questi animali ed è un amore ricambiato, come si può vedere nel video.








LA GUARIGIONE SPONTANEA DELLE CREDENZE.
Questo libro è dedicato all'accettazione dell'enorme potere che è in ognuno di noi e alla consapevolezza di non essere mai a più di una credenza di distanza dal nostro più grande Amore, dalla nostra più profonda guarigione e dai nostri più straordinari risultati.
Scheda libro qui.




La Biologia delle Credenze
La Biologia delle Credenze
Come il pensiero influenza il DNA e ogni cellula.
Voto medio su 1 recensioni: Da non perdere


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